Hopkirk Peter - 1982 - Alla Conquista Di Lhasa by Hopkirk Peter

Hopkirk Peter - 1982 - Alla Conquista Di Lhasa by Hopkirk Peter

autore:Hopkirk Peter
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Travel, Special Interest, Asia, General, Adventure, History
ISBN: 9788845923081
editore: Adelphi
pubblicato: 2008-03-14T23:00:00+00:00


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L'INCUBO DI SUSIE RIJNHART

Rimane da raccontare ancora una storia commovente - quella di Charles Rijnhart, il più giovane fra tutti gli esploratori del Tibet. Aveva solo undici mesi, quando i suoi genitori missionari partirono per Lhasa nella primavera del 1898. Di tutti i tentativi compiuti dagli occidentali di raggiungere la sacra capitale, il loro fu forse il più avventato. Certamente, il più eroico.

Quando l'olandese Petrus Rijnhart e la moglie canadese Susie decisero di recarsi laggiù, è probabile che non fossero a conoscenza dei maltrattamenti che Savage Landor aveva subito solo pochi mesi prima. Altrimenti ci avrebbero pensato due volte, soprattutto perché avevano un bimbo in fasce che ovviamente dovevano portare con sé, anche perché all'epoca vivevano in una zona remota nei pressi del confine sino-tibetano, completamente isolata dal mondo esterno. Sposatisi da poco, i Rijnhart, senza essere inviati da nessun gruppo di missionari e finanziandosi grazie alle donazioni degli amici e ai propri risparmi, erano partiti nell'autunno del 1894. Il loro primo obiettivo era stato il remoto ma famoso monastero di Kumbum dove sei anni prima William Rockhill aveva passato un mese, travestito da pellegrino, prima di compiere il suo tentativo, fallito, di raggiungere Lhasa.

Il loro arrivo nella regione aveva coinciso con la rivolta dei musulmani del 1895. Susie Rijnhart era un medico, e con il marito si accattivò la benevolenza della gente del luogo curando i feriti e i malati di vaiolo e difterite. L'abate del monastero di Kumbum, temendo per la loro sicurezza, li aveva infatti invitati a trasferirsi nella lamasseria. Qui i Rijnhart avevano messo su un piccolo ambulatorio, condividendo mesi di terrore con gli abitanti, la cui amicizia e fiducia riuscirono così a conquistare. Tuttavia il loro vero obiettivo era Lhasa, e non passò molto tempo che essi sentirono il bisogno di rimettersi in cammino. Trasferirono la base a Tankar, un villaggio quaranta chilometri a nord-ovest lungo la più importante carovaniera per Lhasa. Lì, in aggiunta al cinese e al tibetano che già parlavano correntemente, appresero il mongolo. Sempre lì, nacque il loro unico figlio, Charles.

Il piano dei Rijnhart era di spostarsi di nuovo, questa volta il più vicino possibile a Lhasa, fermarsi lì per un anno svolgendo attività medica e di evangelizzazione, e solo in seguito cercare di raggiungere la città santa. I loro amici tibetani li avevano avvertiti che anche se fossero riusciti ad arrivare sani e salvi a un giorno di marcia dalla capitale, non avrebbero mai dovuto cercare di entrarvi perché, in quanto europei, l'avrebbero profanata. Ma i Rijnhart erano decisi a raggiungere Lhasa, malgrado non lo avessero confidato a nessuno. «Sapevamo» scrisse Susie Rijnhart nel suo notevole resoconto delle loro esperienze, With the Tibetans in Tent and Temple, «che se mai la verità del Vangelo doveva essere proclamata a Lhasa, qualcuno avrebbe dovuto essere il primo a compiere il viaggio, far fronte alle difficoltà, tenere la prima predica, e forse non tornare mai più per raccontarlo». Il messaggio di Cristo, aggiunse, difficilmente poteva essere predicato nella roccaforte buddhista «senza una qualche sofferenza, una qualche persecuzione, senza versare lacrime e sangue».



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